Morto Gordon Liddy, il “manovratore” del Watergate

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G. Gordon Liddy, che nel 1972 fu il ‘regista’ dell’effrazione nel quartier generale dei democratici al Watergate all’origine dello scandalo che portò due anni dopo alle dimissioni di Richard Nixon, è morto all’età di 90 anni nella sua casa di Mount Vernon. Condannato per complotto, furto ed intercettazioni illegali, Liddy, ex agente dell’Fbi e veterano dell’Esercito, ha scontato quattro anni di prigione, trascorrendo oltre tre mesi in isolamento.

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“Farei tutto di nuovo per il mio presidente”, ha avuto modo di dire Liddy che, una volta uscito di prigione, era diventato un controverso e provocatorio animatore di talkshow. Ha anche lavorato come consulente di sicurezza, scrittore ed attore.

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Liddy era stato condannato anche per un altro complotto, quello per organizzare nel 1971 un furto negli uffici dell’analista del Pentagono, Daniel Ellsberg, che è stato la fonte dei documenti relativi ai segreti della guerra nel Vietnam, soprannominati i Pentagon Papers.

Il piano dell’effrazione fu poi ‘replicato’ l’anno seguente nel quartier generale democratico, con Liddy, che alcuni dei suoi superori consideravano “un po’ matto” per stessa ammissione di Nixon, che con la sua estrema fedeltà e spregiudicatezza si sposava bene con la linea della Casa Bianca di guerra totale agli avversari politici.

Liddy aveva lasciato l’Fbi nel 1962, secondo quanto riferito da lui per una carriera più remunerativa. Ma secondo alcuni ex agenti, Liddy fu spinto a dimettersi perché considerato “sfrenato”. In effetti, la sua carriera migliorò, diventando assistante district attorney a Poughkeepsie, nella New York. E divenne una celebrità per i conservatori per aver guidato nel 1966 l’operazione anti droga contro Timothy Leary, l’ex professore di Harvard che stava conducendo le sue ricerche con la droga Lsd.

Sconfitto nelle primarie Gop per il Congresso, nel 1968 entrò nella campagna di Nixon e dopo la vittoria elettorale fu nominato assistente speciale del segretario del Tesoro.

In questo ruolo entrò in contatto con il collaboratore della Casa Bianca che stava guidando l’indagine speciale chiamata “the Plumbers”, gli idraulici, per combattere le fughe di notizie, leaks in inglese, perdite, dopo la pubblicazione dei Pentagon Papers.

Da qui appunto la sua organizzazione insieme all’ex agente della Cia, Hunt, di un gruppo di dissidenti anticastristi responsabili dell’effrazione nello studio dello psichiatra Ellsberg. Disciolti gli ‘idraulici’, Liddy fu trasferito nel Committee to Reelect the President, acronimo Creep, che aveva in realtà il compito di organizzare attività di intelligence contro i democratici.

In questa sede propose piani milionari per sabotare la campagna degli avversari, ed alla fine si arrivò alla missione, da 250mila dollari, tesa a mascherare da furto un’operazione per piazzare cimici nel quartier generale dei dem. Da lì iniziò la storia del Watergate, lo scandalo che ha portato alle dimissioni di Nixon. (AdnKronos)

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